La nuova legislazione vieta espressamente la macellazione, l'allevamento, il commercio e la vendita di carne di cane per il consumo umano, con pene che vanno da due a tre anni di reclusione o una multa fino a 30 milioni di won coreani, circa 2.300 dollari, per i trasgressori.

Inoltre, la legge speciale sul divieto di consumo e commercio di carne di cane vieta l'apertura di nuovi allevamenti, macelli o ristoranti che vendano carne di cane. Le aziende agricole che attualmente allevano cani per la loro carne sono tenute a dichiarare al governo locale il loro stato operativo entro tre mesi dall'approvazione della legge e a presentare un piano per la chiusura o la conversione dell'attività entro sei mesi.

Il ministro dell'Alimentazione, dell'Agricoltura e degli Affari rurali, Song Mi-ryung, ha sottolineato che la Corea del Sud sta rapidamente diventando una società attenta al benessere degli animali e che era giunto il momento per il governo di affrontare il problema del consumo di carne di cane.

Il ministero lavorerà in stretta collaborazione con gli allevatori, i commercianti e i ristoratori di carne di cane interessati dalle nuove disposizioni, proponendo misure di sostegno per aiutarli a trasformare le loro attività in nuovi tipi di business.

Il consumo di carne di cane, una tradizione secolare ormai superata, era basato sull'antica convinzione che migliorasse la resistenza. Tuttavia, la maggioranza dei sudcoreani si oppone a questa pratica: secondo un sondaggio condotto da Nielson Korea, circa l'86% dei cittadini sudcoreani non ha intenzione di consumare carne di cane e il 57% è favorevole a un divieto dell'industria della carne di cane.

L'approvazione di questa legge rappresenta un passo importante verso un cambiamento culturale e sociale significativo nella Corea del Sud, evidenziando la crescente sensibilità nei confronti del benessere degli animali e la volontà di abbandonare tradizioni obsolete.

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