Orrore in Corea del Sud: Il caso dell'uomo con oltre mille cani morti



In Corea del Sud, nella città di Yangpyeong, un uomo di circa 60 anni è al centro di un'indagine per sospetto maltrattamento e uccisione di animali, dopo che sono stati scoperti oltre mille cani morti ammassati nella sua proprietà.

Secondo quanto riportato da The Korea Herald, l'uomo ha ammesso di aver accolto cani abbandonati e di averli lasciati morire di fame. Tuttavia, secondo le accuse degli attivisti del gruppo animalista Coexistence of Animal Rights on Earth (CARE), l'uomo avrebbe ricevuto denaro dagli allevatori di cani per sbarazzarsi di quelli non più utili alla riproduzione o considerati poco attraenti per la vendita.

La polizia sudcoreana è intervenuta nella proprietà di Yangpyeong dopo la segnalazione di un residente locale, trovando un luogo che fungeva sia da allevamento che da discarica per cani. I corpi dei cani erano stati lasciati in condizioni terribili, ammassati in barili di plastica e lasciati nelle gabbie dove erano stati rinchiusi, servendo da macabro nutrimento per gli animali sopravvissuti.

La crudeltà verso gli animali è severamente punita dalle leggi sudcoreane sulla protezione degli animali, prevedendo una pena massima di tre anni di carcere o una multa fino a 30 milioni di won.

Nonostante ciò, i casi di maltrattamento e abbandono di animali sono in aumento in Corea del Sud, con un numero impressionante di casi registrati negli ultimi anni. CARE ha anche riportato la presenza di oltre 1.000 allevamenti di cani nel paese, che producono centinaia di migliaia di cani destinati all'industria della carne.

Gli attivisti di CARE hanno documentato la scena orribile attraverso video pubblicati su YouTube, mostrando cani morti e maltrattati nel cortile della proprietà. Fortunatamente, quattro cani sono stati trovati ancora vivi, seppur malnutriti e affetti da malattie della pelle, e sono stati immediatamente portati in un rifugio veterinario per ricevere cure.

La contea di Yangpyeong ha pianificato di rimuovere i corpi dei cani nelle prossime settimane, mentre l'indagine sulla vicenda è ancora in corso.

Questa triste vicenda non solo rivela un atto di estrema crudeltà nei confronti degli animali, ma anche il rischio sanitario che situazioni come queste possono rappresentare, con il potenziale di diffondere malattie zoonotiche. È un richiamo alla necessità di rispettare la vita degli animali e di proteggere contemporaneamente la salute pubblica.

 

 
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Team APA