I cani, dono di kim jong-un finiscono allo zoo
Ora si viene a sapere che i due cani di razza Pungsan sono stati trasferiti addirittura in uno zoo. Come riferisce l’Ansa: i gestori dello zoo, i due cani, Gomi e Songgang, sono stati trasferiti nella struttura gestita da funzionari locali nella città meridionale di Gwangju. Il sindaco Kang Gijung li ha ufficialmente presentati al pubblico: “Sono un simbolo di pace e di riconciliazione e cooperazione sud-nordcoreana. Li alleveremo bene come coltiviamo un seme per la pace“, ha detto a giornalisti e visitatori. Gomi e Songgang, che nel frattempo hanno anche avuto sei cuccioli, rimangono ufficialmente di proprietà dello stato e trattati alla stregua di un dono inanimato, esattamente quello che condanniamo da anni.
Le due Coree non sono nuove a questo tipo di scambio con ‘oggetto’ i loro cani simbolo. Il padre di Kim, Kim Jong-il, nel 2000 regalò un’altra coppia di cani Pungsan a Kim Dae-jung, presidente della Sud Corea dell’epoca, in occasione di un incontro a Pyongyang, il primo vertice dalla loro divisione nel 1948. Kim Dae-jung, a sua volta, per ricambiare l’omaggio, scelse due cani Jindo, come regalo di pace per il Presidente del Nord, una razza originaria di un’isola della Corea del Sud. Anche in questo caso i cani nordcoreani vissero in uno zoo pubblico vicino a Seoul prima di morire nel 2013.
Non esattamente quello che ci si aspetta quando si riceve un essere vivente (purtroppo) ‘in regalo’. Ma in Corea del Sud, dove ancora si uccidono fino a un milione di cani all’anno per fini alimentari, nonostante sia illegale, già sopravvivere fino alla morte naturale, è un traguardo.
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Team APA